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La trasformazione digitale è al momento uno dei temi più discussi. La maggior parte dei CEO delle grandi aziende ha capito che il cambiamento in campo digitale non è solo auspicabile, ma necessario alla sopravvivenza dell’azienda nel lungo periodo. Ormai la trasformazione digitale sta cambiando le regole del lavoro, oltre quelle dei processi interni di un’impresa.

Tuttavia, rimane che il fatto che mettere in atto tale trasformazione può essere estremamente difficile: significa infatti superare la resistenza delle persone al cambiamento, modificare comportamenti sul lavoro radicati nei dipendenti e nel management aziendale. Come fare allora? In un’intervista a “The Enterprise Project”, il CEO dell’azienda IT CompuCom Justin Mennen fornisce alcuni spunti per affrontare la trasformazione nel migliore dei modi ed evitare alcuni errori.

D: Di cosa si ha bisogno per mettere in atto la trasformazione in un’azienda, specialmente in una importante e già affermata?

R: Bisogna iniziare mettendo a punto una strategia chiara e precisa per la trasformazione. Identificare la piattaforma migliore per mettere in atto tali cambiamenti. Con uno scopo ben chiaro, i dipendenti saranno portati a pensare: “Come il mio lavoro può impattare sul core business dell’azienda?”. Si deve creare una sorta di eccitazione verso il futuro dell’azienda.

Inoltre, bisogna costruire un team che guidi e sia di esempio nel processo di trasformazione. Con la giusta leadership e un supporto positivo al cambiamento, sarà più facile superare le barriere tradizionali. Una forte comunicazione e un cambio ai piani alti dell’azienda saranno fondamentali per la buona riuscita dell’impresa.

 

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D: Quali forme o quale forma di comunicazione funziona meglio?

R: Comunicate il cambiamento attraverso ogni tipo di forum online. Ascoltate il vostro team e definite bene i ruoli all’interno della trasformazione, identificando un univoco processo decisionale. Poi pubblicizzate i risultati in modo da farli accettare anche ai più scettici.

D: Qual è la sfida più grande da affrontare durante il processo di trasformazione?

R: Ogni sforzo di trasformazione deve affrontare diverse sfide. Il cambiamento è difficile per molti, e può incontrare resistenza in una moltitudine di modi. Senza un cambio di leadership e un piano di comunicazione verso gli investitori, la resistenza può espandersi e far fallire il processo. Ottenere un consenso totale su ogni livello dell’azienda e superare gli scetticismi è una sfida, soprattutto nelle prime fasi di cambiamento. Può essere fatto attraverso una comunicazione chiara e una condivisione step-by-step dei risultati.

La trasformazione è difficile e richiede un approccio flessibile e agile. Cosa non può assolutamente funzionare? Pensare di poter fare tutto da soli.

D: I dipendenti possono avere le potenzialità per essere innovativi e supportare la trasformazione, essendo cresciuti in una realtà che plaude a queste qualità?

R: Certo, tutti i dipendenti hanno le potenzialità per essere innovativi. L’intera azienda deve essere spinta all’innovazione. Ciò non significa che ogni impiegato deve trascorrere infinite ore a pensare al futuro, ma solo che deve essere focalizzato su una continua crescita in tal senso. La trasformazione arriva talvolta dalle aree aziendali dalle quali ci se lo aspetta meno.

D: Quali caratteristiche deve avere un dipendente per aiutare il processo di innovazione e trasformazione?

R: I tratti che io guardo per costruire una solida organizzazione tecnologica sono curiosità, passione e coraggio. I migliori innovatori con cui io abbia mai lavorato sono imprenditori di natura, hanno un network di persone da cui prendono spunto e a cui si ispirano e sono in grado di sperimentare idee e farle diventare realtà. Inoltre, uno schema di pensiero creativo e velocità nel processo di prototipazione sono caratteristiche sempre presenti nella mia checklist. Cerco persone che non solo sappiamo ideare, ma anche mettere in pratica.