Mettiamo il caso che un giorno decidessimo di aprire un bar; innanzitutto dovremmo trovare un locale in vendita (magari non assediato da una decina di altri locali nel giro di 20 metri), assicurarci i dovuti permessi, seguire corsi preposti alla formazione di nostri eventuali dipendenti e fare lo slalom tra fornitori onesti o meno.

Dopo aver passato alcuni mesi di relativo travaglio siamo pronti ad aprire: i clienti non mancano, abbiamo ordinato il giusto quantitativo di merce e il locale sembra piacere davvero. mentre ci stiamo godendo il meritato frutto dei nostri sforzi, un cliente si avvicina a noi con una domanda negli occhi: “ma voi, l’avete il wifi?”

No. Non ce l’abbiamo. E questa cosa basta per catalogare il nostro bar con grandi aspirazioni a piccolo locale per un caffè al volo. Certo, si potrebbe pensare che la cosa piu’ ovvia da fare sia dotarci di un piccolo access point collegato al nostro router (se non ne abbiamo uno integrato, ovviamente) per garantire il wifi ai nostri clienti, ma non sempre la soluzione più ovvia è la migliore (ho sempre voluto usare questa frase).

L’illuminazione potrebbe arrivarci proprio mentre stiamo per collegare il nostro access point: vogliamo davvero aprire la nostra rete a tutti i clienti? Mettere una password e’ solo un pannicello caldo dato che la dovremmo comunque distribuire ai clienti, e ad eventuali amici che sicuramente non vorranno sentirsi esclusi. Inoltre, i computer o i telefoni dei clienti una volta connessi diventerebbero a conti fatti parte della rete, e dunque potrebbero raggiungere anche il nostro router e tutti gli altri dispositivi. Insomma, qualcuno con un pò di esperienza potrebbe divertirsi a aggrovigliare la nostra rete mentre si gode un caffè, magari sorridendoci pure davanti.

La soluzione a questa non così ovvia falla nella sicurezza e’ l’utilizzo di un hotspot: l’hotspot e’ una antenna che fa parte della nostra rete (per funzionare deve avere un indirizzo ip dopotutto) ma che puo’ garantire la connessione previa registrazione di tutti coloro che desiderano navigare, senza pero’ aprire la nostra rete interna alle orecchie e agli occhi di eventuali sconosciuti: l’antenna infatti se appositamente configurata comunica con un server RADIUS esterno, e tramite la richiesta di alcuni dati ai clienti (tra cui il telefono cellulare) invia un apposito sms con la password necessaria alla connessione. Tali sms vengono inviati da apposite aziende, solitamente previo acquisto di un ammontare specifico di sms ampliabile a seconda delle necessità.

Inoltre, possiamo anche settare l’antenna per limitare la banda utilizzata in modo da evitare che eventuali inquilini del piano di sopra si registrino per scaricare film e programmi senza usare la loro rete, ma intasando la nostra (sono paranoico? Si).

Un altro ovvio vantaggio e’ che tali antenne hanno una potenza maggiore e una copertura migliore, bonus non indifferente nel caso volessimo ampliare il nostro bar ora invaso da clienti desiderosi di navigare in maniera gratuita, o nel caso avessimo una parte esterna con ombrelloni e tavolini.

In conclusione mi sento di sconsigliare l’utilizzo di semplici access point per garantire la connessione wifi ai nostri clienti; l’utilizzo di una antenna hotspot nei locali pubblici deve sempre essere presa in considerazione come prima (e possibilmente unica) alternativa viabile.