Ciao a tutti, sono Ruggero, il nuovo tecnico assunto da Atik Consulting da poco.Posso dire di essermi trovato subito bene e di essermi perfettamente adattato a questa azienda, nella quale ho avuto la fortuna di trovare un abile collega come il responsabile denominato da me Capotecnico Alessandro Marchesano, che riesce ad affrontare e risolvere con massima calma ogni minimo dubbio, permettendomi così di perfezionare le mie conoscenze in materia.Ora volevo spiegarvi come realizzare un cablaggio strutturato per la rete di un ufficio.Inizialmente dovrete decidere dove collocare l’armadio rack, all’interno del quale collegherete tutti i cavi portati a destinazione nei punti da voi più utili per collegare stampati, pc e telefoni situati all’interno del negozio/ufficio.Consigliamo in genere ai nostri clienti che in ogni postazione utente di portare 3 punti rete utilizzabili per il seguente modo:1-pc

2-stampante

3-telefono

All’interno dell’armadio rack istallerete il pach panel, 1 switch 10/100 o un 10/100/1000Mb e un router/modem adsl.

Il patch panel è un componente passivo che fa parte del sistema di cablaggio strutturato. E’ un pannello forato contenuto in un armadio in grado di ospitare connettori da parete. Sui

connettori da parete si attestano i cavi che fanno parte del cablaggio orizzontale e verticale del cablaggio strutturato.

 




 

Il suo scopo è rendere flessibile il cablaggio perché consente di determinare il percorso dei cavi in base collegamenti volanti (patch cord) fatti tra estremità del patch panel e con componenti attivi di interconnessione presenti nell’armadio (hub, switch, router …)


 

Il disegno precedente mostra un tipico collegamento tra un nodo e l’hub che svolge le funzioni di concentratore di una sezione di rete attraverso una patch cord da nodo a presa a parete

(TO), collegamento fisso fra presa a parete e patch panel (cablaggio orizzontale) ed una patch cord tra il patch panel e una presa del concentratore (hub). Questo ultimo cablaggio non è

indispensabile (il cablaggio orizzontale potrebbe attestarsi direttamente sull’hub) ma aggiunge flessibilità al sistema in caso di future modifiche o ampliamenti.

Per quanto riguarda il cavo da stendere noi vi consigliamo di usare un cavo UTP Cat 6 perché hanno una certificazione superiore rispetto ai CAT 5e in pratica ha delle attenuazioni minori e può andare a frequenze maggiori.

La lunghezza massima che possono raggiungere questi cavi è di 100 metri, e si consiglia sempre e comunque di non farli passare accanto ai cavi della corrente elettrica per evitare interferenze sulla trasmissione dati.

 

Detto questo vi spiego come sono i codici colori; le singole coppie di un cavo in rame, numerate da 1 a 4 sono identificate dai seguenti colori:

coppia 1 >> bianco/blu – blu

coppia 2 >> bianco/arancio – arancio

coppia 3 >> bianco/verde – verde

coppia 4 >> bianco/marrone – marrone

La normativa permette due possibili schemi di connessione delle coppie e precisamente T568A e T568B che differiscono nell’inversione delle coppie 2 e 3.

In ogni impianto lo schema di connessione deve essere collegato in modo univoco T568A o T568B. Non sono ammesse soluzioni miste.



 

Rappresentazione della disposizione delle coppie sui pin frontali della presa, nelle due tipologie di cablaggio.

 

Dopo aver realizzato tutti i plug femmina RJ45 dove avete deciso di predisporre i punti rete che vi servono all’interno del negozio/ufficio e quelli all’interno dell’armadio rack sul patch panel si può iniziare a far la certificazione del cablaggio il quale lo scopo della certificazione è di verificare la conformità dell’intero sistema agli standard. Le procedure di certificazione prevedono l’esecuzione di TEST di prova sull’impianto completamente installato; l’obiettivo di questa operazione è di stabilire la CLASSE dell’impianto. È necessario scegliere il test di riferimento in funzione delle caratteristiche dei materiali impiegati. Gli strumenti di misura da utilizzare per queste verifiche sono generalmente in formato palmare, composti da due parti:

l’elemento ricevente e la parte trasmittente:



Al termine dei lavori l’installatore, a tutela del committente rilascia una dichiarazione (chiamata generalmente “certificazione”) in cui attesta che l’impianto realizzato risponde ai requisiti definiti nelle norme tecniche. L’esito positivo dei test garantisce che l’impianto soddisfi requisiti di trasmissione di una determinata categoria. Una mia raccomandazione da tecnico è quella di etichettare i punti in modo tale che, se si hanno dei problemi o bisogna far un ampliamento non ci si disperi a cercar i vari punti rete per tutto il negozio/ufficio ma si ha in mano la situazione e risolvere al problema con il minor tempo possibile.

 

Realizzata tutta la cablatura, si può iniziare a collegare le patch-cord dal patch panel allo switch e successivamente collegare il router/modem adsl al medesimo e così avremo una connessione in rete per tutti i dispositivi da noi istallati all’interno del negozio/ufficio.

 

Per quanto riguarda le connessioni dei telefoni bisognerà istallare un centralino telefonico e collegare le varie postazioni effettuando gli opportuni collegamenti tra il patch panel e il centralino, il quale avrò come risultato quello di poter effettuare chiamate in uscita oppure tra i vari interni.